Aggressioni a Roma verso chi faceva la fila per l'iPhone 6: ma dove stiamo arrivando?

In queste ultime ore sta girando in rete la notizia di un'aggressione, da parte di un sedicente "Blocco Studentesco" nei confronti di chi stava facendo la fila di fronte all'Aple Store per accapparrarsi il nuovo melafonino.

Si legge dalle colonne online del Messaggero, che il coordinatore nazionale di questo gruppo studentesco chiama tale iniziativa "trovata goliardica", ma quando si leggono slogan del tipo:

"...ieri bombe e baionetta oggi solo l'iPhone che ti aspetta..."

Risultano un filino raccapriccianti e, soprattutto, preoccupanti verso l'incapacità di vivere e lasciar vivere le persone anche se, razionalmente, si può non comprendere, chi scrive è il primo, come si possano fare le notti in fila per uno smartphone, ma, in fondo, chi vive questa cosa si diverte, non fa male a nessuno e, soprattutto, è liberissimo di farlo!

Ovviamente, tutto questo non ha attinenza con l'accessibilità dei prodotti Apple, ma stigmatizzare questo modo di fare ci pareva il minimo dal momento che, sempre di più, questa società sta diventando sempre più intollerante verso tutto e tutti.

Credo che questo genere di cose non abbia la benchè minima giustificazione e che sia assurdo pensare che persone che sono in una fila, qualsiasi essa sia, non possano viverla serenamente per colpa di una ridda di fanatici, perchè di questo si tratta, che decide di "svegliare le coscienze" in maniera così violenta!

Altro che goliardata, qui si tratta dell'ennesima dimostrazione di inciviltà da parte di persone le quali sfogano le proprie frustrazioni attacccando il prossimo.

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1 Comment

frustrazioni e invidia

Al di là di come la si possa pensare politicamente, questo tipo di atteggiamento denota solo una cosa: invidia. Tanta, tanta invidia.
Inciviltà senz'altro, ma anche invidia. Non necessariamente invidia per l'iPhone, di quello se ne potrebbero anche fregare; invidia per il fatto che, a differenza di loro, molte persone sono riuscite a riunirsi in centinaia con in comune una passione, un interesse, e senza usare violenza o imposizioni di alcun tipo.
Anch'io sono la prima a non comprendere la necessità di fare la coda per prendersi un telefono, anche se per me lo smartphone -come per tutti quelli che leggono questo sito- assume un'importanza più rilevante rispetto magari al vedente. Ciò non toglie però che rimane sempre uno smartphone, e che comprarlo oggi piuttosto che comprarlo domani o fra un mese, non cambia niente. E' un mezzo di aiuto, non è un mezzo salva vita.
Detto questo, la si può pensare come si vuole su chi fa o non fa le code, ma, tirargli farina e uova denota soltanto di essere dei falliti schifosamente invidiosi e privi di qualsiasi senso civico e sociale.