Inviato da admiin il
In questo sito web Vainer Broccoli ha scritto una guida molto corposa e ben fatta per tutti gli utenti che hanno deciso di avvicinarsi ai computer mac.
Consiglio quindi la lettura del manuale nella sezione OSX per prendere confidenza con questo sistema operativo.
Queste righe invece sono rivolte a quelle persone che si chiedono quali siano le differenze sostanziali per iniziare, e, soprattutto, concettuali, quando si migra da Windows ad un computer targato Apple.
Struttura di un portatile e trackpad
Chi proviene da Windows ha sicuramente confidenza con il Mouse, che risulta quasi fondamentale per svolgere qualsiasi operazione.
Il mouse ha in genere 2 tasti, qualcuno addirittura 3, e questo vale anche per i portatili.
In ambiente OSX le cose sono un pochino diverse.
Apple innanzitutto ha sempre utilizzato Mouse con un solo tasto, e se nel passato la funzione del tasto destro del mouse era effettuata dal tasto ctrl, ora tutto viene gestito dalle gesture.
Infatti, per utilizzare il trackpad, bisogna mettersi nell’ottica di usare più di un dito, e questo vale sia per chi non vede che per i normodotati.
Chi infatti può sfruttare la vista, deve ricordarsi che esistono dei gesti speciali per compiere operazioni che in Windows verrebbero svolte da altri tasti, ad esempio per simulare il tasto destro del mouse è necessario effettuare un tocco con due dita, mentre per selezionare un elemento si effettua un tocco con un dito.
AChiaramente, chi non vede risulta leggermente avvantaggiato, specie se ha utilizzato un Iphone o Android, in quanto il concetto di usare più dita per compiere operazioni risulterà molto familiare.
Non possedendo quindi altri tasti se non la pressione del Trakpad, bisognerà apprendere i gesti per scorrere tra le varie pagine, che in realtà si compiono sempre con due dita.
Anche la tastiera risulta leggermente diversa, ma basterà ricordare che quasi tutti i comandi rapidi nelle applicazioni andranno impartiti attraverso il tasto command, che in Windows potremmo paragonare al tasto ctrl.
Per cui, ne deriva che il copia in Windows sarà ctrl-c, mentre con il Mac Command-c.
Il tasto Ctrl nei Mac non ha molta importanza, mentre per chi non vede risulta fondamentale, perché assieme alla pressione del tasto Option, attiva una combinazione speciale utilizzata come tasto caldo da VO, ossia voiceover, lo screen reader on board.
Infine, non esiste un tasto di accensione vero e proprio staccato dal resto della tastiera. Ricordarsi, primo tasto in alto a destra.
Concetto di barra di stato
In Windows siamo abituati ad avere ciascun programma con la relativa barra di stato.
Sui Mac, la barra di stato si trova in alto e non in basso, ed è unica, ossia, non dipende strettamente dalle varie applicazioni.
Qualsiasi programma si apra, a parte qualche videgioco che utilizza la modalità a tutto schermo, la barra di stato conterrà sempre il menu Apple, che consente di effettuare le azioni più importanti valide per tutto il sistema operativo, e a destra saranno posizionate le voci di menu appartenenti al software aperto in quel momento.
Si tratta di una filosofia che, una volta imparata, risulta molto comoda perché si può considerare la barra di stato come un punto di riferimento fisso nel sistema, qualsiasi cosa accada, sappiamo che possiamo effettuare le operazioni tramite quest’ultima.
Le app: si installano con un copia/incolla
Mantenere il sistema pulito e libero da file
relativi a programmi di terze parti è una delle imprese più ardue in ambiente Windows.
Non sono in grado di stabilire quale sia l’approccio migliore, ma posso senz’atro asserire che
non avere a che fare con programmi di installazione che copiano dll e componenti vari in giro per il disco fisso è una sensazione confortante.
il 90% delle app in ambiente OSX non necessita di installazione. Basterà copiare il file nella cartella applicazioni e il gioco è fatto.
Sono autonome e non necessitano di copiare nulla nelle cartelle di sistema.
Capirete che con questo sistema, la pulizia del nostro Mac ne trarrà un enorme giovamento.
Manco a farlo apposta, quelle app che richiedono una procedura guidata d’installazione spesso provengono proprio da ambiente Windows, oppure sono prodotte da aziende, vedi Adobe, che cercano di mantenere la medesima filosofia per tutti i sistemi operativi.
In ogni caso, le contiamo sulla punta delle dita. Se un’app non vi piace, la si cancella, fine. Niente programmi di disinstallazione, niente utility per la pulizia del registro o del disco.
Niente firewall, antivirus, defrag e similari
Se avete da poco un mac, o pensate di acquistarlo, dovrete rimuovere dai concetti del vostro pc questi termini.
Per l’utente standard, non servirà alcun firewall, men che meno un antivirus, servirà soltanto un uso abbastanza minimale del cervello.
Quando ad esempio bisogna compiere operazioni abbastanza importanti sul sistema, il nostro Mac ci chiederà sempre la password, per essere sicuri che l’utente che compie le operazioni sia effettivamente colui che ha installato il sistema.
è ovvio che, quindi, qualsiasi programma che volesse tentare di far danni, dovrebbe passare attraverso la richiesta della password.
In definitiva, dormite sonni tranquilli, per il momento niente antivirus, niente firewall.
Il tasto invio, la disperazione di tutti gli utenti che cominciano
Questa mini carrellata termina con un concetto già espresso, ossia, il tasto invio.
Ricordate sempre che la sua pressione, soprattutto se ci si trova nel finder, che in Windows potrebbe essere paragonato a risorse del computer, non aprirà alcuna cartella o alcun file.
Semplicemente, vi permette di rinominare l’elemento.
Non esiste utente Windows che non si sia scontrato con questa abitudine, del resto, se i sistemi operativi sono diversi, qualcosa di grosso ci deve pur essere, no?
Potrei continuare ancora per molto, ma questi sono i concetti più terra terra che mi sono venuti in mente e ho voluto condividere con chi è curioso o alle prime armi.
8 Comments
antivirus e disinstallazione applicazioni
Inviato da talksina il
Ciao simone
mi permetto di essere in parziale disaccordo su un paio di cose:
1. antivirus:
è vero che, per il momento, il computer mac non ha bisogno di antivirus per se stesso. Ma questi strumenti possono essere utili per evitare di sporcare altre macchine.
Tipo: se io sono un utente mac e inserisco una chiavetta sporca, essa non avrà alcun effetto perché lo sporco non intacca la mia macchina. Però se io mando una mail con i contenuti della chiavetta sporca, lo sporco va in giro. E io posso anche non saperlo. In linea teorica almeno, così mi è stato spiegato, ma sinceramente io personalmente sono quasi tre anni che uso il mac, e non ho installato per il momento ancora alcun programma antivirus, per il semplice motivo che grazie al cielo, anzi, grazie all'attenzione mia e di chi lavora con me, chiavette sporche non ne ho mai avute in mano e se arriva qualche mail sporca, oramai ho imparato a riconoscerle finisce diretta nel cestino.
Sbagliando chiaramente, perché non si sa mai...
2. installazione/disinstallazione delle applicazioni.
Tutto quello che è stato detto, è vero. Le app si copiano dentro la directory applicazioni e basta
Il problema è che, però, ce ne sono alcune che sporcano comunque il sistema. Non magari facendo clamore come può fare windows che gira e gira lo rallenta, ma lo sporca con preferenze e cose varie che si infilano in /system/preferences, se non ricordo male il nome della directory - per esempio skype è una di quelle che si comportano così
Per cui per quelle cose là si usano programmi tipo app delete, clean my mac, e similari
Bizzarrie del tasto invio
Inviato da luca.davanzo il
Ancora parlando di tastiera, sottolineo che il tasto invio, che di norma come dice Simone consente di rinominare un file, ha la funzione di avviare un programma solo se premuto quando si evidenzia una voce nel dock.
Il dock, per chi usa windows, e più o meno paragonabile alla barra delle applicazioni, e si trova, come quest'ultima, orizzontalmente in basso sullo schermo.
Il tasto tab: non fateci affidamento
Inviato da luca.davanzo il
Chi proviene da windows sarà abituato a usare il tasto tab o shift tab per saltare da un controllo all'altro; in Mac OS, in molte applicazioni funziona allo stesso modo, ma non in tutte, anzi, per cui meglio non farci affidamento; di qui la necessità di usare i tasti VO + frecce, che vanno a supplire a questa carenza di navigabilità da tastiera.
a proposito dell'invio
Inviato da talksina il
quella del tab, non la vedo come una carenza bensì come un modo differente di approcciare il sistema. Sarà forse che sono nata male nel senso che io appena ho preso in mano il mac, mi sono imposta di dimenticarmi quello che ho fatto prima con windows. metterlo cioè da parte.
in quanto all'invio,
sul dock apre le app
...anche se io le apro sempre con doppio tap sul trackpad o con vo+spazio
sul finder rinomina
sui testi editabili va a capo, come su tutti gli altri sistemi
sui menu seleziona la voce corrente ...là bene o male windows e mac sono simili. Anche se, volendo usare una funzione standard da tastiera senza scomodare voiceover, per accedere alla barra menu non premi un tasto singolo come fai con l'alt, ma ne premi una combinazione. control+f2.
Poi, funziona da invio come windows, nei casi in cui in un dialogo ci sia un pulsante con la dicitura, default pulsante. Per esempio, spegni default pulsante
se tu fai menu apple, poi spegni, tu quando si apre il dialogo di spegnimento gli dai invio e lui si spegne
idem per i vari salva default pulsante
Tastiera
Inviato da luca.davanzo il
Eh no elena, non puoi dirmi che il comportamento del tasto tab è un altro approccio al sistema; se cosiì' fosse almeno rendete il comportamento uniforme, o il tab sposta il focus tra un controllo e l'altro, oppure no; ma non può essere che in alcune situazioni si comporta in un modo, in altre in un altro; qui c'è proprio una cattiva usabilità della tastiera per interagire col sistema...
Giustamente mi fai notare che nella maggior parte delle situazioni il tasto invio ha lo scopo di compiere l'azione di default sul controllo, am allora perchè quando lo premo sull'icona di un programma invece di attivare l'azione di default mme lo fai rinominare? anche qui incoerenza e poca usabilità...
Il tasto Tab e i suoi comportamenti
Inviato da ilgerone il
Ciao Luca,
allora, il comportamento del tasto tab è legato a come lo sviluppatore porta avanti il suo progetto.
Vado a memoria, ma mi pare di poter dire che il comportamento del tabulatore, ad esempio, in tutto ciò che è sistema o "Apple nativo", funziona.
Dobbiamo comunque, tenere conto di alcuni fattori, validi anche per ciò che ruota attorno al mondo Microsoft:
Questo, a mio parere, resta un approccio dal quale non si può prescindere proprio perchè non avendo il colpo d'occhio dobbiamo prima esplorare poi trovare i metodi per accellerare le varie procedure.
però, su questo Luca non ha
Inviato da admiin il
però, su questo Luca non ha tutti i torti. prendiamo ad esempio Mail. io premo tab e come giusto che sia, si sposta tra i vari controlli, ma shift+tab non mi fa tornare indietro. ha un comportamento strano, che non sono ancora riuscito a capire.
per cui, è verissimo che anche in Windows il tab fa a volte cose strane, ad esempio su Notepad++ nella finestra preferenze, non funziona come dovrebbe, e lo stesso discorso vale per dropbox. diciamo che sul mac però queste situazioni sono più comuni, mentre in Windows il tab è un pochino più affidabile. In Safari che sto usando adesso invece il tab va da Dio.
Sempre tab e shift + tab
Inviato da ilgerone il
Ciao simone,
vero, a livello di elenco cartelle, ogni tanto si incarta proprio lo shift + tab, però è in una situazione che si risolve con un altro colpetto di Tabulatore.
resta, de facto, il discorso che bisogna conoscere l'ambiente, poi qualche rogna la si trova e, soprattutto, bisogna avere alcune condizioni di base attivate:
non è l'estrema ratio, ma ne risolve un bel po' davvero.