Ipod più ricercato di Apple Watch? Ai posteri l'ardua sentenza!

L'avvento di Apple Watch ha generato, sicuramente, un flusso di discussioni e di interessi davvero alti sin dall'inizio di questo 2015 ovvero da quando Apple ha iniziato a produrlo e distribuirlo.

Ovviamente confronti tra detrattori e ammiratori si sono sprecati, soprattutto in rete con, alle volte, anche decise cadute di stile, ma può risultare molto interessante una statistica che pubblica Macitynet in questo articolo.

Si parla di come un'analisi di ManyCnn, tenti di estrapolare dai dati di Google quelle che sono le preferenze delle persone in base alle chiavi di ricerca sul motore di ricerca più utilizzato al mondo.

Attraverso quest'analisi ecco la classifica che ne emerge:

  1. iPhone
  2. iPad
  3. Mac
  4. iPod
  5. Apple Watch

Per la precisione si può leggere come le ricerche sull'ultimo nato di Cupertino siano crollate del 90% nell'ultimo periodo e che in netta ascesa, complice anche il rilascio dei nuovi modelli, risulta proprio iPod Touch che parrebbe risultare proprio immortale, almeno negli interessi dei più.

Va da sè che tutto questo può risultare molto relativo dal momento che, non dimentichiamolo, si parla di statistiche sulle ricerche in internet che non hanno riferimenti reali sui corrispettivi in termini economici, ma è altrettanto vero che il silenzio di Cupertino, in merito, è quasi assordante visto che Kook & C. non lesinano mai comunicati altisonanti quando i numeri lo meritano.

Ovviamente, sarà il tempo a dare le giuste risposte e non dobbiamo dimenticare che Apple Watch è un concept talmente particolare che non può e non deve esser giudicato per questi primi mesi di mercato globale ed, altrettanto, non va dimenticato come la sua diffusione a livello planetario non sia ancora ultimata.

Risulta evidente come l'eventualità di un mezzo flop da parte di Cupertino stuzzichi le più svariate discussioni e che, come al solito, si arrivi a vedere lo schierarsi delle tipiche fazioni pro e contro, ma a noi, sinceramente, ciò che importa sempre è che questo tipo di prodotto sia fruibile da tutti, non vedenti inclusi, e che sia proprio il mercato a far da giudice senza, poi, scadere in diatribe su cosa sia meglio o peggio.

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