Siamo sicure: quando l'inaccessibilità mette in pericolo

Siamo sicure.
Il titolo dovrebbe dir tutto: applicazione rivolta ad un target femminile, che si occupa di sicurezza. Nel caso specifico, sicurezza e autodifesa delle donne, infatti promette di fornire consigli su quelle che possono essere le azioni da intraprendere in condizione di pericolo, tra cui far suonare un allarme o chiamare il numero di emergenza 112, dei carabinieri; dall'app sarebbe possibile anche impostare un numero di emergenza personalizzato da contattare, o inviare un sms con la propria posizione; applicazione, questa, patrocinata dal comune di Firenze e dal telefono rosa.
Cito dal sito siamo sicure:

La App “Siamo Sicure!” è stata ideata per la sicurezza delle donne, intesa non come problema da subire ma come atteggiamento positivo e consapevole da assumere.

Il problema qual è però?
L'inaccessibilità dell'app!
Inutile nascondercelo: se già una donna di per sè può essere vulnerabile a un'aggressione o molestia, una donna non vedente lo è potenzialmente ancora di più; siamo d'accordo, l'iPhone o qualsiasi cellulare non è la manna dal cielo, non sostituisce gli occhi, ma può essere un valido aiuto, a condizione però di essere messe in condizione di usarlo al pari degli altri!
Ebbene, "siamo sicure", nonostante sia patrocinata da telefono rosa, non tiene conto delle più elementari regole di accessibilità infatti quando si apre la prima schermata, con VoiceOver attivo, si ha una serie di:
pulsante pulsante pulsante pulsante
Il che significa non avere alcuna cognizione di che cosa questi pulsanti indicano; se già per una persona in pericolo è assolutamente difficile prendere la decisione di alzare il telefono, a meno che non sia uno di quelli "di vecchia data" col pulsante fisico SOS e premi e parte la chiamata/messaggio di emergenza in automatico, figurarsi se una donna non vedente in pericolo deve stare a giocare d'azzardo con i pulsanti: qual è quello giusto? mah? proviamo?
Anche le impostazioni di questa applicazione sono inaccessibili, il che significa essere costrette, nell'eventualità, a chiedere ad una persona vedente un aiuto per poter impostare il numero di emergenza giusto; ma a che pro farsi aiutare per un'app che dovremmo saper usare da sole?

inaccessibilità come pericolo

L'inaccessibilità di un'app può essere concepita in vari modi, a seconda dell'utilità dell'app stessa. Magari, in un gioco, per quanto si tenti di farlo sistemare lo stesso da chi di dovere, con i pulsanti non etichettati si porta un po' più di pazienza e, qualora non ci sia altro da fare, si impara a convivere.
Ma se quel pulsante non etichettato anziché leggerti le istruzioni del gioco ipotetico, sta su un'app di autodifesa e fa partire una chiamata ai carabinieri, la situazione si complica di molto!
Purtroppo questa è un'esperienza reale:
Non è stata una situazione di pericolo, ma semplicemente il test dell'app fatto in situazione di tranquillità.
Cosa vuoi che sia. Sei una ragazza con l'iPhone, curiosa di natura, e pensi: finalmente un'app che si occupa anche della mia sicurezza, premo tutti i pulsanti, uno vale l'altro, non succede niente.
premi il primo, e suona un allarme a tutto volume. Riuscire a fermarlo è una impresa.
Premi il secondo, il telefono smette di parlare, non fa più niente. Pensando fosse un piantamento temporaneo dovuto a un eccessivo uso di risorse ram, prendi e ti sposti. Ti dimentichi dell'iPhone ti lavi i capelli fai i fatti tuoi, dentro casa, magari anche poco vestita se la temperatura è estiva e lo richiede. Dopo mezz'ora ritorni e l'iPhone parla, tornando sulla schermata di blocco classica. Ti dimentichi del piantamento di prima, cosa vuoi che sia.
drin drin. campanello. Chi è? carabinieri.
Carabinieri? Come?
siamo i carabinieri abbiamo Ricevuto una chiamata, si sentiva un uomo che parlava da solo e che non rispondeva alle nostre domande. qualcuno sta male?
A quel punto ti senti morire, realizzando che il telefono non parlava perché aveva avviato una telefonata e di averlo lasciato con la comunicazione attiva sulla scrivania con il computer che leggeva le notifiche di facebook e delle mail col sintetizzatore vocale per conto proprio. E non ti vai certo a preoccupare se c'è o no una chiamata, se c'è il viva voce, perché con l'acqua e il phon per asciugarti i capelli il problema non te lo poni.
A quel punto non ti resta che spiegarglielo, per far capire loro che il problema non è che tu hai fatto l'irresponsabile bullo che chiama i carabinieri per scherzo, preghi per scongiurare il rischio di denuncia per procurato allarme, ma che l'equivoco è dovuto all'inaccessibilità dell'applicazione installata sul tuo smartphone.
E allora devi spiegargli che non ci vedi, che usi questo e quell'ausilio, mezz'ora di tempo rubata a gente che lavora e che probabilmente in quel momento avrebbe ben potuto svolgere servizi di emergenza più importanti sicuramente di questo.
Una denuncia per procurato allarme evitata per un soffio. Degli uomini in servizio per lo stato italiano e corsi fuori per niente, nonostante abbiano soltanto fatto il loro dovere, sentito una telefonata anomala ed essere intervenuti per capire se qualcuno aveva problemi. Tutto per qualche etichetta in meno sui pulsanti di un'app.
Per non parlare poi della situazione limite:
sei in pericolo hai un incidente o qualcuno ti aggredisce, cosa fai? Prendi l'iphone e vai là premendo pulsante pulsante pulsante a caso?
A parte che a me se fossi in pericolo non verrebbe in mente di prendere iPhone ma di urlare più forte che posso, dando un calcio su punti delicati del corpo qualora ci sia un aggressore, però se esiste un modo rapido di leggersi i comportamenti migliori per la propria sicurezza, perché precludercelo?
Questo articolo non ha assolutamente l'intenzione di sminuire il lavoro delle signore di www.siamosicure.it non si sta assolutamente affermando che la cosa sia voluta, probabilmente loro non sono a conoscenza del fatto che anche noi disabili visive, dato che di donne si parla, usiamo lo smartphone.
Bisogna altresì far conoscere quali problematiche, pur non volendo, si possono creare, tramite la banale mancanza di un'etichetta! Ci auguriamo, con questo, che un'applicazione patrocinata da entità importanti come il telefono rosa, possa essere migliorata per permettere gli stessi livelli di sicurezza anche a chi non vede.

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5 Comments

Tristezza

Speriamo Che A chi di dovere giunga la tua bellissima analisi, Perché questo secondo me fa capire quanta strada c'è ancora da fare, non è una polemica ma un pensiero di crescita.

Giuliano Nastri

Articolo da diffondere!

Direi che questo scritto, che poi non è che un piccolo spaccato di vita, pone l'accento su come un aspetto quasi impalpabile, ai più, come l'accessibilità di un'app, possa complicare le cose a chi si porta sul groppone una disabilità sensoriale come la mancanza della vista.

Questo esempio che può far anche sorridere, di primo achito, pone l'accento su un concetto abbastanza banale, per noi che siamo in trincea da anni, ma che banale non è per chi non pensa a quanto possa esser importante poter utilizzare strumenti per tutti come tutti....

L'accessibilità, in tutte le sue accezzioni, non è una bizza, non è un vezzo, bensì, a mio modestissimo modo di vedere, è un concetto che dimostra semplicemente, civiltà e nulla più.

Consentitemi un plauso per questo articolo che trovo splendido per chiarezza, ironia ed efficacia!

Tutti insieme

Salve Vainer devo farle i complimenti, perché le vostre analisi attente e intelligenti, devono sensibilizzare tutti affinché questa applicazione deve essere accessibile a tutti E quindi invito tutti i nostri lettori A parlarne perché secondo me parliamone parliamone parliamone

Giuliano Nastri

indirizzo mail di "siamo sicure"

ho l'indirizzo e-mail dell'azienda che si occupa dell'app in questione.
info, chiocciola, kulta, punto, it.
kulta con la k.
non ho messo la mail per esteso con i caratteri normali ma lo ho scritto in lettere per evitare lo spam. Il fatto che un prodotto non sia accessibile non ci dà il diritto di esporre le mail delle aziende allo spam, un comportamento simile ci farebbe passare automaticamente dalla parte del torto marcio.
Io ho già scritto a suo tempo e mi dissero che avrebbero pensato ad aggiornarla ma non lo hanno fatto, gli ho riscritto l'e-mail e non ho ricevuto alcun tipo di risposta
Non me la sento di esprimere alcun tipo di giudizio in merito, a parte basarmi sui fatti ossia che l'app è inaccessibile. punto. Perché, per come, per cosa, far supposizioni, non mi compete proprio.

SalveElena

Come già detto in precedenza,non e una polemica,ma il mio scopo e sensibilizzare chi di dovere.

Giuliano Nastri