Cara Uici ti scrivo: navigatori accessibili

Una piccola, lo prometto, piccola nota è d'obbligo: questo scritto non vuol essere di natura polemica, ne tanto meno vuole criticare o scagliarsi contro un'associazione che da decenni rappresenta nel bene e nel male la maggior parte dei non vedenti in Italia.
Mi è venuto però spontaneo pensare alla nostra associazione quando, ieri sera, sono venuto a conoscienza dell'uscita di un'app dedicata a chi non vede, prodotta dal RNIB, Royal National Institute for the Blind, presente nel regno unito.

Questo istituto, che va detto, probabilmente dispone di più risorse rispetto all'Uici, ha stretto una partnership con Sendero, un'azienda famosa per due cose, navigatori accessibili per ciechi, navigatori costosissimi per ciechi.
Decidete voi quale caratteristica tenere a mente, ma le due cose vanno a braccetto.

Non era quindi difficile immaginare che Sendero avesse pensato ad un navigatore, del resto, quello fanno, e in genere lo fanno pure bene, chiamato RNIB Navigator. Mi ha stupito però leggere nell'Appstore, proprio nel titolo dell'app, il riferimento al RNIB, il che conferisce indubbiamente una grandissima visibilità a livello mediatico all'istituto del regno unito.
Mi sono soffermato quindi a riflettere se l'Uici sia presente nel panorama delle App, e credo che la risposta esatta sia, più o meno. O meglio, spiccano due app che sono Libro parlato ed Evalues, il primo è un servizio largamente diffuso e ben conosciuto da tutti i non vedenti, il secondo purtroppo soffre spesso di disservizi che non lo rendono molto affidabile, almeno questo è ciò che sapevo fino a un mesetto fa.
Si tratta di app utili, e immagino largamente usate, che in un certo senso dimostrano che con l'evolversi della tecnologia, anche l'Uici cerca di stare al passo, adattando servizi storici e nuovi.
Ciò che manca, a mio modo di vedere, è proprio questo, qualcosa di nuovo, di sorprendente.
Mi chiedevo, quanto sarebbe bello se la nostra associazione facesse qualcosa di veramente notevole, qualcosa che facesse dire ai soci, caspita, L'uici ha realizzato un'app così bella? E di certo un navigatore, con accorgimenti per chi non vede, sarebbe un qualcosa che entrerebbe di prepotenza nelle abitudini di tutti i giorni.

Così, mentre iniziavo a scrivere l'articolo, mi sono messo a controllare le funzioni di questo navigatore inglese, e indubbiamente vi sono parecchie caratteristiche interessanti:

  • Ad ogni incrocio, vengono annunciate le informazioni più importanti, come numero delle vie adiacenti, direzione delle stesse come "via Mazzini a ore 2, via Garibaldi a ore 7, e così via".
  • I punti di interesse vengono prelevati da Foursquare.
  • Le indicazioni differiscono in base al tipo di navigazione selezionata, a piedi o in auto.
  • Si può puntare l'Iphone verso una direzione a piacere per ascoltare i punti d'interesse presenti seguendo la rotta.
  • Incroci e rotatorie vengono annunciati automaticamente.
  • L'app si scarica gratuitamente.

Fino a questo punto, tanto di cappello, non trovate?
E per questo mi ero detto, scriviamo un bell'articolo, tirando in ballo l'Uici, invitandola a prendere esempio dall'associazione del Regno Unito.
Bene.
Cara Uici, non farlo!
Spiego subito le motivazioni, perché, evidentemente, le cose belle devono sempre contenere delle sorprese sgradite.
Dietro questo specchietto per le allodole, andando un pochino più a fondo, si scopre che l'app è sì gratuita, peccato che per utilizzare il servizio, bisogna pagare 3 sterline al mese.
La cosa naturalmente non viene citata in alcun modo nell'Appstore, per cui qualsiasi persona che si trovi a dare un'occhiata veloce, potrebbe essere convinta di essere di fronte ad una specie di opera di beneficenza.
3 sterline, saranno 5 euro, al mese, per usare un navigatore, le cui mappe e i punti d'interesse vengono recuperati da un servizio gratuito?
In sostanza, io pagherei costantemente un adattamento, visto che le mappe, a voler essere davvero pignoli, sono già disponibili su Iphone sia nell'app integrata, sia con app di terze parti tipo Google Maps.
E allora, per quel che mi riguarda, non va più bene.

Come è noto, io non sono contrario alle app a pagamento per ciechi, ci mancherebbe, tutti hanno il sacrosanto diritto di guadagnare, e il fatto che si sia disabili non ci dà il diritto di voler tutto e gratis.
Tuttavia, rimango davvero perplesso riguardo questa iniziativa, visto che app relativamente simili ne esistono già, vedi Blind Square, che costerà 21 euro e spicci, che a primo acchito sembrano davvero tanti, ma a guardar bene, sono 4 mesi di abbonamento al servizio proposto dalla coppia d'oro RNIB+Sendero.

Chiaramente, il mio pensiero iniziale, quello di vedere Uici in prima linea su queste cose, rimane invariato, ma se mai prendeste in considerazione un'idea del genere, ve ne prego, non cercate di emulare quelli di RNIB, perché davvero la trovo una soluzione sciagurata. Ma non si poteva fare un'app a pagamento, una tantum e fine dei giochi? Davvero non sarebbe stato possibile trovare qualche sponsorizzazione importante?
Be, una volta tanto, direi che all'estero non se la cavano affatto male in quanto a iniziative discutibili!

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2 Comments

Cioè...

Cioè, sono 60€ all'anno, non poco se contiamo anche la spesa dell'iphone

Concordo con Simone...

I furbetti non hanno paese, come hai detto tu simone è il principio da condannare, perché uno può anche pagare ma non deve essere preso per il C.....!

Giuliano Nastri